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Una notte al Bivacco Pedrinelli lungo la Linea Cadorna.

Una notte al Bivacco Pedrinelli lungo la Linea Cadorna.

Una notte al Bivacco Pedrinelli lungo la Linea Cadorna.

Dormire in un bivacco di montagna, immersi tra le nuvole (o le nebbie come in questo caso) credo che sia un’esperienza che ogni camminatore, amante della natura e delle alte terre debba prima o poi fare.

Non importa la quota, non importa se la notte al bivacco è solo un stop per raggiungere una vetta o se si tratta di un’escursione tra amici con tanto di salame nostrano e un paio di bottiglie di vino rosso.

Quello che importa è saper scegliere i giusti compagni e sapere individuare un luogo isolato per sentirsi parte di qualcosa di immenso che vi circonderà.

Preparate lo zaino, pianificate il vostro itinerario e assicuratevi che il bivacco sia agibile per poter assaporare nuove emozioni legate alla montagne condite con il giusto pizzico di amicizia.

bivacco flavio pedrinelli

“Le nebbie al Bivacco Pedrinelli”

In occasione del ponte del 2 Giugno ho avuto il piacere e la fortuna di condividere questa esperienza con Tabula e Beppone, trascorre quindi una notte al Bivacco Flavio Pedrinelli situato a 2535 mslm appena a pochi metri dal Passo del Publino. Se vuoi scoprire qualche informazione e curiosità su questo bivacco allora continua pure a leggere.

 

Bivacchi di Montagna, luoghi ricchi di storia.

Ogni bivacco, come ogni rifugio di montagna, risulta essere un luogo ricco di storia. Storia fatta di persone che hanno anche solo passato qualche ora al suo interno alla ricerca di un riparo o storia quella scritta nei libri che si studiano a scuola.

Il bivacco in questione, fortemente voluto dal sindaco di Dalmine Flavio Pedrinelli in collaborazione con gli “Amici escursionisti Sforzatica” ha una storia di oltre 100 anni. Sorge sui resti di una casermetta della Prima Guerra Mondiale (si possono vedere ancora alcuni resti della struttura originale) lungo la tanto famosa Linea Cadorna.

Il sistema difensivo alla Frontiera Nord verso la Svizzera, conosciuto anche come Linea Cadorna, tocca anche le nostre Prealpi Orobiche che durante la Prima Guerra Mondiale son state territorio di avvistamenti, appostamenti e piani strategici per evitare e monitorare un probabile attacco della Francia, Germania o AustroUngarici attraverso il territorio svizzero violando così la neutralità elvetica.

La valle Brembana ha dato un grosso e importante contributo per la costruzione della Linea Cadorna, infatti i Battaglioni della Milizia Territoriale reclutavano nei paesi della valle giovani militari che diedero vita ad un sistema di trincee realizzate per mezzo di muretti a secco in grado di fornire in un primo momento una valida struttura di difesa per poi diventare un vero e proprio luogo di ricovero e sostegno per tutti coloro che andavano e tornavano dal fronte di guerra.

Bivacco Flavio Pedrinelli, aperto a tutti.

I bivacchi sono luoghi che per loro natura nascono per supporto ad escursioni ed ascensioni di più giorni dove spesso non si ha modo di riposare presso un rifugio vero e proprio. A tal proposito il bivacco Pedrinelli non ha il vero aspetto di un bivacco di alta montagna come magari la nostra immaginazione disegna.

Se leggendo libri di ascensioni o di storia dell’alpinismo i bivacchi vengono descritti come luoghi di ricovero che spesso assomigliano più a “baracche” in metallo dove l’anima e il corpo dell’alpinista può trovare forse sollievo per qualche ora prima di raggiungere la vetta, il Bivacco Flavio Pedrinelli a confronto è una villa di lusso!

interno bivacco pedrinelli

“Zona notte presso il Bivacco Pedrinelli”

Grazie all’impegno di volontari infatti, il recupero della casermetta ha permesso di dar vita ad una vera Baita di alta montagna aperta a tutti. Nessuna chiave chiude la porta e nessun divieto limita l’accesso, importante avere una bella dose di rispetto e buonsenso.

Costituita da un’unica grande stanza con letto a castello per 8/10 persone (con un paio di coperte a vostra disposizione), tavolo, panche in ottimo legno, armadietto porta vivande e null’altro possono essere il massimo che un gruppo di amici possono trovare in vista di una notte ad oltre 2500mslm.

Così è stato, arrivati al Bivacco poco prima delle 19.00 sotto gli occhi vigili di un gruppo di stambecchi abbiamo avuto il piacere di aprire la porta di ingresso e trovarci in un’alta epoca. Epoca fatta di poche cose utili per la notte, un buon salame, del vino rosso e l’allegria di vivere qualcosa di unico che si può trovare e ritagliare solo grazie ad esperienze simili.

stambecchi nella nebbia

“Stambecchi, i guardiani del Bivacco”

Cosa portare con voi in un Bivacco.

Premetto che non esiste una vera e propria lista “della spesa” di cosa portare in un bivacco, tutto dipende da come si vuole vivere l’esperienza al suo interno e quanta voglia di camminare per ore con zaini carichi si ha voglia di affrontare.

Non sapendo se il bivacco fosse aperto noi siamo saliti “armati” di tende per poter dormire sotto i piedi del Pizzo Zerna che era l’obiettivo della mattinata successiva. Fortunatamente, visto le nebbie e l’umidità esterna, il bivacco era aperto così ci siamo fiondati al suo interno per apprendere che di certo non si deve lasciare a casa:

  • lampada frontale, che in un’escursione di più giorni ci vuole sempre oltretutto;
  • delle candele, l’atmosfera risulterà magica e potrete sempre lasciarle come gesto di ringraziamento;
  • un accendino, se come me non sei fumatore è sempre bene ricordarsi di prenderne uno;
  • se vuoi cucinarti un pasto caldo ti servirà un fornello con bombola o un fornello ad alcool;
  • acqua potabile;
  • un sacco a pelo, non puoi sapere chi ha utilizzato le coperte prima di te.

Noi consapevoli e coscienti dell’escursione che avremmo dovuto affrontare per celebrare questa due giorni in alta quota non ci siamo fatti mancare due bottiglie di ottimo vino, un salame nostrano, del pane fresco e la moka del caffe per la carica mattutina.

vino e salame in montagna

“Kit di sopravvivenza per bivacco di alta montagna”

Cosa non troverete al Bivacco Flavio Pedrinelli

Come ogni escursione, anche per la frequentazione dei Bivacchi è sempre bene informarsi prima di mettersi in cammino. Le brutte sorprese possono rovinare la vostra esperienza e lasciare un ricordo negativo, in questo caso specifico vi ricordo che presso il Bivacco Pedrinelli non troverete:

  • servizi igienici;
  • corrente elettrica;
  • nessuna fonte di riscaldamento;
  • assenza di acqua potabile;
  • legna da ardere.

Organizzatevi alla meglio sopratutto per dormire al caldo, a 2500 mslm basta una nuvola o un temporale per far calare le temperature di molti gradi e trovarsi in pieno inverno anche a primavera avanzata.

In bivacco vige la regola del buonsenso.

“Chi prima arriva meglio alloggia” Dimenticati di questa affermazione, il bivacco è un luogo aperto a tutti e deve essere concesso l’ingresso a tutti. Se arrivi per primo non vuol dire che sei libero di fare quello che vuoi gli spazi interni dovranno essere condivisi e gestiti nel totale rispetto delle altre persone.

bivacco e amici al pedrinelli

“Brindisi”

Lo spirito di adattamento, la cortesia e l’educazione non devono essere messi nello zaino ma devono far parte della vostra persona a prescindere della situazione… mi spiace ma se non ne siete provvisti non pensiate di trovarlo sugli scaffali del supermarket…

“Lasciare pulito e in ordine”, vista l’inciviltà delle persone potreste anche trovarlo scritto in qualche foglio appeso alle pareti del bivacco. Sembra assurdo ma a quanto certi comportamenti stanno raggiungendo anche le alte terre.

Portare a casa i propri rifiuti è un Obbligo, come è obbligo accertarsi di chiudere per bene la porta una volta lasciato il bivacco.

Volete che le marmotte entrino a rubare il cioccolato? Se andrete al Pedrinelli potrete trovare una foto che immortala una marmotta al suo interno. Se non sei mai stato in un bivacco spero che questo post possa chiarirti un po’ le idee, contattami per altri dettagli o se ritieni utile indicare altri consigli commenta qui a lato!

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