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I limiti professionali dell’accompagnatore di media montagna

I limiti professionali dell’accompagnatore di media montagna

I limiti professionali dell’accompagnatore di media montagna

Il ruolo dell’accompagnatore di media montagna deve rispettare alcuni limiti stabiliti dalla legge italiana e dal collegio delle guide onde evitare di esporre a inutili rischi clienti e partecipanti alle escursioni.

Per questo è utile sapere e capire il perché di certe scelte di itinerario da me promosse, capire le scale di difficoltà per valutare il grado di difficoltà di ogni singola gita.

Le tre macro categorie che i professionisti della montagna (Guide Alpine e Accompagnatori di Media Montagna) si trovano ad affrontare in ambiente naturale sono:

  • itinerari escursionistici;
  • itinerari vie ferrate;
  • itinerari alpinisti.

sentiero del viandante colico

Itinerari Escursionistici

Si tratta di attività esercitata in modo sistematico sia in montagna, dove è una forma minore di alpinismo, escludendo escursioni che comprendano tratti di arrampicata o comunque difficoltà di natura alpinistica, sia altrove, con carattere turistico, a scopo ricreativo e per promuovere lo sviluppo fisico e culturale.

La scala degli itinerari escursionistici si compone di 4 gradi:

  1. Sentiero Turistico (Simbolo “T”). Itinerari alla portata di tutti. Itinerari che si sviluppano su stradine o mulattiere. Sono percorsi abbastanza brevi, ben evidenti e segnalati che non presentano problemi di orientamento, né di soccorso.
  2. Sentiero Escursionistico (Simbolo “E”). Itinerari che si svolgono su sentieri in genere segnalati. Si snodano su terreno vario (boschi, pascoli, ghiaioni). Possono esservi brevi tratti con neve, facili e non pericolosi in caso di scivolata. Sono escursioni che possono svolgersi su pendii ripidi, anche con brevi tratti esposti; questi sono però protetti e non richiedono l’uso di attrezzatura alpinistica. Questi itinerari richiedono una certa abitudine a camminare in montagna, richiedono un certo senso di orientamento e occorre avere un equipaggiamento adeguato.
  3. Sentiero per escursionisti esperti (Simbolo “EE”). Itinerari E non sempre segnalati e che richiedono una buona capacità di muoversi sui vari terreni di montagna. Possono essere sentieri o anche labili tracce che si snodano su terreno impervio o scosceso, con pendii ripidi e scivolosi, ghiaioni e brevi nevai superabili senza l’uso di attrezzatura alpinistica. Necessitano di una buona esperienza di escursioni in montagna, fermezza di piede, un buon senso d’orientamento e occorre avere un equipaggiamento adeguato.
  4. Itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura (Simbolo “EEA”). Itinerari EE che ricomprendono tratti attrezzati per i quali è necessario ricorrere all’uso di attrezzature alpinistiche al fine della prevenzione dalla caduta, ovvero tratti in cui si è trattenuti dalla caduta al di fuori del piano di calpestio.

L’accompagnatore di media montagna può condurre e organizzare escursioni di tipo Turistico, Escursionistico ed Escursionisti Esperti, non può per legge organizzare escursioni su itinerari EEA in quanto durante il corso non sono affrontati tematiche di questo tipo e quindi non abilitato.

baita di cardeto

Itinerari Vie Ferrate

Itinerario alpinistico in cui l’ascensione è resa più facile e sicura con dei mezzi artificiali infissi nella roccia, disposti in modo pressoché continuo”. Si compone di ancoraggi, collegati tra loro da un cavo metallico, costituenti una linea di ancoraggio. La linea può presentare andamenti verticali, orizzontali ed obliqui ed essere usata per la progressione facilitata ulteriormente da agevolatori, come scale (verticali), gradini, corrimano, catene.

Solo le Guide Alpine possono condurre clienti in vie Ferrate. La scala di difficoltà si compone di 5 livelli

  1. Facile (Simbolo “F”). Itinerario ben protetto e poco impegnativo, anche tecnicamente e con esposizione contenuta e lunghi tratti di cammino. La linea di protezione e gli altri eventuali infissi ben agevolano la progressione insieme ai numerosi appoggi e appigli naturali. Possono essere presenti brevi tratti verticali.
  2. Poco Difficile (Simbolo “PD”). Itinerario su tracciato articolato con presenza di brevi tratti verticali e esposti, dove catene, funi, staffe e scale semplificano molto la progressione.
  3. Difficile (Simbolo “D”). Itinerario il cui tracciato è in prevalenza verticale e può superare qualche breve tratto strapiombante, in cui l’esposizione si sussegue con una certa continuità. Richiede preparazione fisica e tecnica con la capacità di ottimizzare appoggi e appigli per non affaticare gli arti superiori.
  4. Molto Difficile (Simbolo “MD”). Itinerario che si sviluppa su pareti ripide, articolate, con pochi appoggi e appigli naturali evidenti. Supera tratti strapiombanti con scarsi elementi artificiali. Esposizione elevata con passaggi tecnici ed aerei che richiedono adeguato impegno fisico e buona preparazione tecnica.
  5. Estremamente Difficile (Simbolo “ED”). Itinerario prevalentemente verticale e strapiombante. Appoggi e appigli naturali risultano limitati e gli infissi artificiali che agevolano la progressione ridotti al minimo. Richiede elevata capacità tecnica e impegno fisico.

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Itinerari Alpinisiti

Attività consistente nell’ascendere le montagne e le pareti rocciose ricorrendo a una specifica tecnica. La pratica e la tecnica è basata sul superamento delle difficoltà incontrate durante la scalata di una montagna (pendio e/o parete), con l’ascesa che può avvenire su roccia, neve, ghiaccio o percorsi misti, utilizzando anche tecniche di arrampicata su roccia o su ghiaccio.

I gradi di difficoltà sono 7, anche in questo caso solo le Guide Alpine possono accompagnare clienti su itinerari di questo tipo.

  1. Facile (Simbolo “F”). Nessuna difficoltà particolare su roccia; facili blocchi, detriti, pendii di neve e ghiaccio fino a 30°, ma l’utilizzo di materiale d’alpinismo (casco, corda, ramponi, piccozza) è necessario.
  2. Poco Difficile (Simbolo “PD”). Alcune difficoltà alpinistiche su roccia e/o neve; roccia fino a grado II, pendii di neve e ghiaccio fino a 35° – 40°.
  3. Abbastanza Difficile (Simbolo “AD”). Difficoltà alpinistiche sia su roccia che su ghiaccio; roccia fino a grado III, pendii di neve e ghiaccio tra 40° e 50°.
  4. Difficile (Simbolo “D”). Difficoltà alpinistiche più sostenute sia su roccia che su ghiaccio; roccia fino a grado IV-V o 4c-5a-5b, pendii di neve e ghiaccio tra 50° e 70°.
  5. Molto Difficile (Simbolo “MD”). Difficoltà alpinistiche molto sostenute sia su roccia che su ghiaccio; roccia fino a grado V-VI, pareti di ghiaccio tra 70° e 80°.
  6. Estremamente Difficile (Simbolo “ED”). Difficoltà alpinistiche estreme sia su roccia che su ghiaccio; roccia oltre grado VI-VII, pareti di ghiaccio fino a 90°.
  7. Eccezionalmente Difficile (Simbolo “EX”). Difficoltà alpinistiche eccezionali sia su roccia che su ghiaccio; pareti di ghiaccio e roccia strapiombanti, arrampicata su roccia oltre grado VII; protezioni particolarmente precarie.

canale nord pizzo arera

Ora che avete più chiarezza nella classificazione dei gradi di difficoltà, delle competenze minime potrete scegliere con maggiore consapevolezza le future escursioni e vivere un’esperienza migliore e adatta alla propria forma fisica e mentale.

Affidati sempre a professionisti della montagna se vuoi esplorare nuovi luoghi e vivere esperienze piacevoli a contatto con la natura.

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