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Pizzo Redorta, tutto d’un fiato!

La nebbia in quota e una cavalcata verso il Pizzo Redorta

Alta Val Seriana – Bergamo

Fiumenero, Rifugio Brunone e Pizzo Redorta, falli due passi ogni tanto!

Altro weekend e altra escursione in compagnia di Massi che ormai da qualche settimana a questa parte mi impone sveglie al limite dell’impossibile.

Dopotutto in questa stagione e con le condizioni di neve sulle Orobie Bergamasche o parti presto o rischi di “ravanare” per ore nella neve sprecando preziose energie utili per concludere l’itinerario pianificato.

L’escursione portata a termine e che vi voglio raccontare qui è quella che ci ha condotto dal paese di Fiumenero in alta Val Seriana fino alla vetta del Pizzo Redorta, la seconda montagna più alta delle Alpi Orobie.

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“Tutte le strade portano al Rifugio Calvi”

Diversi sono gli itinerari che conducono in vetta, tra i più famosi il canale Tua e canale Fantasma che risalgono dal versante opposto da quello che abbiamo affrontato noi… procediamo un passo alla volta e magari arriverò a parlarvi anche di quelli un giorno.

Come anticipato la sveglia suona; è l’una di notte e in poco tempo salto in auto per raggiungere Massi per poi imboccare la statale della Valle Seriana che ci conduce in poco meno di un’ora nell’abitato di Fiumenero.

Posteggiata l’auto nei pressi del cimitero del paese ci prepariamo per entrare nel sentiero che risale il bosco proprio all’ingresso del paese. Ci rincuora trovare altri due escursionisti pronti a partire alle tre del mattino… dopotutto non siamo solo noi due i malati e questo ovviamente ci fa sorridere.

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“Il rifugio Brunone è sempre più vicino”

“Luci accese anche di giorno”.. ops non quella è un’altra storia… frontali puntate davanti ai nostri piedi e ci incamminiamo lungo il sentiero CAI 227 che ci condurrà in poco meno di tre ore alle porte del Rifugio Brunone.

Il buio è ancora vivo nella valle del Fiumenero che costeggiamo per circa un’ora mezza fino quando superato un ponte inclinato iniziamo a guadagnare quota e per nostra sfortuna iniziamo anche ad intravedere le luci del Rifugio Baroni al Brunone.

Luci che per il resto del tempo saranno la nostra ossessione, sempre lì ferme ad indicarci il punto d’arrivo di questa prima parte di escursione.

Siamo solo a 1400 mslm circa e il rifugio dista ancora qualche km di cammino, la luce del giorno inizia a a conquistare spazio, le frontali si spengono e iniziamo a capire che la giornata non sarà delle migliori.

Salendo la valle infatti notiamo che il Diavolo di Tenda e il Diavolino (che si vedono possenti alla nostra sinistra) sono immersi nella nebbia, speriamo in una schiarita e continuiamo a salire a buon passo verso il rifugio Brunone.

Raggiungiamo il rifugio poco prima delle sei del mattino, tutto dorme, tutto è spento. Il tempo di cambiare le scarpe e indossare gli scarponi, cambiare la maglia, sgranocchiare qualcosa e ripartire verso la vetta del Pizzo Redorta.

Riprendiamo il sentiero che dal Brunone conduce verso il Passo del Simal, lo seguiamo per qualche centinaio di metri fin quando sul nostro percorso troviamo le indicazioni per il Pizzo Redorta. Abbandoniamo la traccia principale e saliamo a sinistra dove in pochi istanti su terreno roccioso e a volte friabile guadagniamo quota seguendo il sentiero CAI 252.

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“Deviazione per la Normale del Redorta”

Attraversiamo alcuni accumuli di neve che interrompono il nostro percorso, decidiamo di mettere i ramponi e di procedere in totale sicurezza seguendo la via normale per il Redorta fino ad oltrepassare la cascata alla nostra destra e arrivare nella conca centrale.

Davanti a noi, se non fosse per la nebbia ci attende il Pizzo Redorta.

Seguiamo le tracce e sfruttiamo la neve portante per avvicinarci rapidamente all’attacco del canale Ovest a circa 2700 mslm, davanti a noi intravediamo due persone che poi incontreremo all’uscita del canale stesso.

Piccozze alla mano, testa bassa e fiato corto iniziamo la lenta e progressiva salita del canale Ovest, a mio avviso molto più semplice rispetto al canale del Recastello affrontato solo un paio di settimane prima.

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“Se non mi metto a batter per primo mi diverto solo a metà”

Circa trecento metri di dislivello in ottima neve portante ci conducono in poco tempo all’uscita del canale dove ci attende un tratto di rocce e misto.

Massi prende il comando e con passo sicuro supera lo sperone di roccia (attenzione a non fidarsi troppo delle prese, roccia “friabile”) e apre la strada al resto del gruppo che nel frattempo si era formato al colletto.

Raggiungiamo così l’anticima e affrontiamo in totale sicurezza la cresta coperta di neve che ci conduce in pochi minuti alla croce di vetta. Le nebbie nel frattempo non han deciso di abbandonare l’arco alpino negandoci così la vista verso la vedretta di Scais, il Pizzo Coca e Pizzo Porola.

Scattiamo qualche foto ricordo e ci accingiamo a discendere per la via normale che a causa dell’assenza di visibilità risulta essere pericolosa e poco sicura, dietrofront, si risale alla croce per discendere dal canale centrale.

Una bella dissarampicata all’interno del canale centrale ci conduce nuovamente alla conca centrale del massiccio del Redorta. riprendiamo la traccia di salita e ci riportiamo al rifugio dove una birra e una pane con furmai e speck ci ricarica l’animo e lo spirito per affrontare la disceva verso Fiumenero.

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“Bambino felice, Massi!

Scendiamo quindi verso il parcheggio tra una sosta foto con gli stambecchi e un rinfrescante pediluvio nelle acque gelide del torrente Fiumenero per arrivare alle 13 circa all’auto.

Il bello di ripartire verso casa e scoprire che la batteria dell’auto ha deciso di abbandonarci… altro giro di birre in attesa del meccanico della valle e solo dopo un’ora riprendiamo la strada verso casa con il sorriso stampato!

Considerazioni sull’escursione

Chi conosce la zona e conosce il Redorta saprà molto bene che per raggiungere la sua base si necessita di 4/5 ore di cammino (con condizioni meteo e di neve ottimali), l’itinerario non è da sottovalutare in quanto il dislivello è di circa 2250 metri e farli tutti da un fiato con zaino in spalla necessità una decente preparazione.

Io non sono di certo un super eroe, sono campione del famoso sport popolare “gambe sotto il tavolo” e ho il “gomito del birrista” ma diciamo che cerco di tenermi allenato per evitare di trasformare questo tipo di escursioni in vere e proprie vie crucis. Pensare di affrontare 10/12 ore di sentiero senza preparazione e consapevolezza potrebbe costare caro in termini di salute mentale e fisica.

Questo non vuol dire che non possiate prendere spunto da questa mia descrizione, le difficoltà incontrate lungo il canale sono gestibili e fattibili da tutti coloro che hanno una minima di esperienza su misto e in ambiente invernale, utilizzate l’appoggio del Rifugio Brunone per “spezzare” l’itinerario in due giornate e godervi al 100% una delle cavalcate orobiche più ripetute ed emozionanti della valle seriana.

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Traccia Gps: Link diretto alla Traccia
Itinerario svolto in data:
 15 Giugno 2019
Partenza Itinerario:
 Fiumenero.
Località/Valle: Alta Val Seriana.
Catena Montuosa: Orobie Bergamasche
Cartina: Kompass n° 104 Alpi Orobie Bergamasche
Quota di partenza: 787 mslm
Quota massima: 3038 mslm Vetta Pizzo Redorta
Dislivello: 2250 m circa
Acqua sull’itinerario: in diversi punti fino al Rifugio Baroni al Brunone.
Dove Mangiare: Rifugio Baroni al Brunone
Materiale necessario: Casco, luce frontale, ramponi e piccozze oltre ad adeguato abbigliamento per ambiente innevato.