Da Canza al Passo del Nefelgiù

Da Canza al Passo del Nefelgiù

Val Formazza – Verbano-Cusio-Ossola

Lungo il Sentiero Italia fino al Passo di Nefelgiù.

In occasione del corso di scialpinismo base SA1 tenuto dal Cai Valcalepio ho avuto occasione di scoprire un angolo del Piemonte che fino ad oggi neppure sapevo della sua esistenza; la Val Formazza.

La Val Formazza è una delle valli del comprensorio della Val d’Ossola e si trova all’estremità nord del Piemonte al confine con la Svizzera ed è percorsa dal fiume Toce.

Nell’itinerario che vi propongo in questo articolo andremo ad inoltrarci in una delle valli laterali più importanti, la Valle Vannino attraversata dall’omonimo torrente e capeggiata dal lago artificiale Vannino che durante la stagione invernale si ghiaccia completamente e permette il suo attraversamento.

“Il Lago Vannino con tracce di motoslitta.”

L’escursione parte dal piccolo abitato di Canza che si trova a quota 1420 mslm e dista pochi chilometri dal centro abitato di Formazza che vi troverete obbligati a superare per risalire la valle che sempre si fa più stretta. Superata la Chiesa di San Rocco, attraversare il ponticello sul fiume Toce e parcheggiare alla vostra sinistra in un piccolo spazio autorizzato non a pagamento.

Pellare, accendere l’ARTVA, fare il test di gruppo e via! Seguire il Sentiero Italia che vi condurrà all’interno di un bosco, qualche tornante, il tempo di un paio di foto e già sarete a circa 1800 mslm all’arrivo della seggiovia che sale dall’abitato di Formazza. Continuare seguendo il Sentiero Italia che per un breve tratto si farà più ripido per scollinare e catapultarvi all’interno della Valle Vannino a circa 1950 mslm.

Da questo momento in poi potete iniziare a godervi il panorama, le Alpi Lepontine vi danno il benvenuto.

Procedere nel centro valle, superare le indicazioni del rifugio Myriam che troverete alla vostra sinistra e risalire fino al raggiungimento del rifugio Eugenio Margaroli che domina il lago artificiale del Vannino.

“Rifugio Eugenio Margaroli quota 2192 mslm”

Lasciando il rifugio Margaroli sulla vostra sinistra costeggiare il lago e portarsi ai piedi del vallone (guardate a Nord lo noterete di sicuro) che conduce al Passo del Nefelgiù (2583 mslm). Guardarsi in giro per accertarsi delle condizioni dei pendii e della neve, prendere il fiato e a passo deciso affrontare gli ultimi 480 metri di dislivello della giornata che vi porteranno al punto d’arrivo di questo itinerario.

Godetevi il panorama buttando l’occhio sulle montagne che dividono il Piemonte dalla Svizzera, toglietevi le pelli, preparatevi per la discesa e buttatevi nella fresca fino a tornare al rifugio Margaroli.

Qui se siete con la splitboard armatevi di pazienza perché quello che in salita era un dolce falso piano ora è un dolce “falso discesa”, cercate di far scorrere il più possibile per portarvi fino alla fine della Valle Vannino per poi rientrare nel bosco e giungere all’arrivo dell’impianto di risalita.

Ora le soluzioni per rientro possono essere due; scendere per la ripida e ghiacciata pista da sci che vi conduce a Formazza (organizzate le auto prima di partire per l’escursione) oppure seguire la traccia della salita tenendo in considerazione che per qualche centinaio di metri dovrete togliere la tavola e farvi qualche metro di dislivello. A voi la scelta e buona escursione!



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Strava: link diretto attività
Itinerario svolto in data:
20 Gennaio 2019
Partenza Itinerario:
Canza
Località/Valle: Val Formazza
Catena Montuosa: Alpi Lepontine
Cartina: Kompass N89
Quota di partenza: 1420 mslm
Dislivello: 1250 circa
Punti d’appoggio: Rifugio Eugenio Margaroli
Dove pranzare:  Ristorante Molinetto, Via Molinetto, 36, 28862 Crodo – VB



Questo post è stato modificato 17 Gennaio 2020 20:33