La fauna alpina, ambienti e animali che la popolano.

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Animali, territorio, ere geologiche, cambiamenti climatici, la presenza dell’uomo e molti altri fattori hanno dato vita e trasformato la fauna che ci circonda, ma cos’è la Fauna?

Una domanda apparentemente banale ma che racchiude una risposta precisa e ricca di indicazioni che permettono di identificare la fauna in un insieme di specie e sottospecie di invertebrati e invertebrati che vivono in una data e precisa area geografica non allevate e non in cattività ma inserite in contesti naturali.

La presenza di queste specie in un determinato territorio è dovuta a eventi storici (ad esempio glaciazioni generando specie immigrate), a processi evolutivi (specie autoctone) o per inserimento da parte dell’uomo di specie estranee alla fauna (specie esotiche).

Quante specie sono presenti in Italia? Non crederai a questi numeri.

Un paio di curiosità sul mondo animale prima di dedicare l’attenzione alla fauna alpina, lo sapete che l’Italia è l’unico paese al mondo ad aver effettuato un censimento di tutte le specie animali viventi entro i confini politici?

Ebbene si, la nostra fauna è la più ricca tra quelle dei paesi europei e le specie attualmente note si aggirano a 55.600, tra cui i vertebrati rappresentano solo il 2% mentre il restante 98% sono invertebrati.

Il 10% di queste sono specie endemiche, ovvero specie legate ad un determinato territorio e che non esistono al di fuori di esso, si differenzia della specie autoctona che invece è in grado di colonizzare un sito diverso da quello in cui si è originata.

Cosa sono le provincie zoogeografiche italiane?

La zoogeografia permette di individuare la distribuzione delle specie animali. Suddivisa in regioni e provincie la zoogeografia italiana  si caratterizza da sei ben distinte province:

  • provincia alpina, del quale cercherò di darvi maggiori dettagli;
  • provincia padana;
  • provincia appenninica;
  • provincia pugliese;
  • provincia sarda;
  • provincia sicula.

La provincia Alpina, informazioni utili per riconoscere il territorio.

Il suo nome parla chiama ed è di facile intuizione il fatto che la provincia comprenda il sistema orografico delle Alpi, terra delle escursioni che propongo nella sezione dedicata.

Vista l’ampiezza del settore alpino che hai percorre tutto il nord Italia partendo dalla Liguria fino ad arrivare in Friuli Venezia Giulia è bene identificare quindi due settori, alpino orientale e alpino occidentale.

La fauna appartenente a questi due grandi settori in alcuni casi risulta essere particolarmente differente per via delle origini stesse delle specie e anche per via del substrato geologico.

Interessante ricordare come alcune specie di vertebrati si trovano in Italia solo nella Provincia Alpina, tra questi lo stambecco, il camoscio, la nocciolaia, l’ermellino e la lepre variabile.

Ora se durante la vostra escursione avrete modo e occasione di avvistare uno di questi animale saprete che avete avuto la fortuna di vivere un’esperienza unica che solo le nostre Alpi possono offrire.

Conoscere i Biomi per scoprire il Paesaggio Alpino.

Il bioma è l’insieme di ambienti naturali caratterizzati per similitudine di condizioni climatiche e vegetazionali. Esistono sul continente cinque biomi differenti che che rispecchiano altrettante sei fasce climatiche e si susseguono da nord a sud nel senso della latitudine, avremmo quindi:

  • bioma artico;
  • la tundra;
  • bioma alpino;
  • bioma di  foreste di conifere boreali;
  • bioma delle foreste temperate;
  • il bioma mediterraneo.

Il paesaggio alpino si caratterizza dalla presenza di tre biomi offrendo quindi una ampia diversità animale e vegetale da essere da sempre terreno di studio da parte di ricercatori, biologi e appassionati di fauna e flora.

Il bioma alpino o alto-montano.

Uno dei terreni più duri dove la sopravvivenza si conquista metro dopo metro, è situato sotto l’orizzonte dei ghiacciai che con il cambio delle stagioni e l’innalzamento delle temperature durante il periodo estivo offrono acqua vitale per tutti i processi vitali che avvengono sul suolo.

Caratterizzata da una temperatura dell’aria inferiore ai 2 gradi centigradi medi annui e da stagioni estive molto breve di 2 – 3 mesi è l’ambiento prediletto dai camosci. La diversità di specie che popolano questo bioma è molto bassa, ad esempio abbiamo una totale assenza di formiche mentre rettili ed anfibi sono poco rappresentati.

Le specie guida che caratterizzano questo bioma e questa fascia territoriale sono il Camoscio e lo Stambecco durante i periodi estivi, la Marmotta, il Fringuello Alpino e lo Spioncello.

“Verso il passo dei laghi gemelli, netto il cambio del paesaggio”

Il bioma di  foreste di conifere boreali.

Subito al disotto del bioma alto-montano troviamo il bioma di foreste di conifere boreali caratterizzato appunto da conifere e un sottobosco ricco di muschi.

Le temperature medie annuali si aggirano dai 3 ai 6 gradi con estati calde ed intense tanto da permettere il rapido sviluppo di masse legnose e l’arricchimento del suolo dando vita ad un ecosistema in grado di ospitare un numero maggiore di specie rispetto il bioma alto-montano.

Gli animali che popolano questo bioma sono formiche e coleotteri che trovano riparo e alimento nel sottobosco, oltre a 3-4 specie di rettili e anfibi.

Durante il periodo invernale qui trovano rifugio Camosci e Stambecchi che si abbassano di quota lasciando il bioma alto-montano in cerca di riparo e cibo vivendo in una sorte di zona di transizione temporale.

Anche Lupi, Cervi, Orsi e Caprioli sono “abitanti” di questo territorio mentre invece tra gli uccelli possiamo facilmente incontrare la Nocciolaia, il Fagiano di Monte, il Crociere e la Civetta Nana.

“La line di confine tra nevaio e bosco di conifere”

Bioma delle foreste temperate.

Cambio di clima e cambio di paesaggio. Se con il bioma di foreste di conifere il clima rigido offre ambienti vivibili ma comunque rigidi il bioma delle foreste temperate offre estese aree sulle Prealpi e sui versanti montani degli Appennini.

Il suo terreno ricco di calcio e humus, grazie alla disgregazione delle latifoglie, offre un ecosistema ricco di nutrimento per lombrichi e un sottobosco ideale per la fauna fruigivora che si nutre di semi e di frutti.

Queste condizioni permettono di sviluppare una biodiversità che può ospitare dalle 200 alle 3000 specie animali in un solo ettaro (invetebrati la fanno da padrone ovviamente). Tra i grandi mammiferi troviamo il Cinghiale, il Cervo, il Lupo, la Lince e l’Orso.

Tra i volatili domina l’Astore, la Ghiandaia e lo Sparviere senza dimenticare la presenza di oltre 10 specie tra anfibi e rettili.

“Foreste Temperate interrotte da pascoli verdi”

Ora è giunto il momento di iniziare ad osservare con occhi diversi i nostri sentieri di montagna, alzare gli occhi e cercare di identificare alcune caratteristiche del territorio che potranno aiutarci a vivere un’esperienza di camminata e trekking che possa apportare un valore culturale oltre ad un beneficio salutare.

Passeggiando per i sentieri, impariamo a fermarci e ad ascoltare il territorio che ci circonda saranno moltissime le sorprese che ci aspetteranno.

Andiamo a scoprire la fauna che vive le nostre montagne ora che abbiamo una prima infarinatura di quelli che possono essere gli ambienti e i biomi delle nostre Alpi. Iniziamo con gli Ungulati

 

 

 

 

Questo post è stato modificato 14 Marzo 2020 17:58