Randagio Tour, due giorni in sella tra Val Seriana e Val di Scalve.

La voglia di un viaggio in bici mi inseguiva da settimane… tra escursioni in montagna, arrampicate con amici programmate da tempo e altri impegni non ero ancor riuscito a farmi un bel giro “randagio” in sella alla mia Cinelli Hobo.

Così mi decido e mi organizzo per affrontare un giro lungo in bici con partenza il venerdì tardo pomeriggio dopo. Venerdì 9 Agosto mentre molti iniziano a condividere sui social la loro voglia di vacanza e le prime email di risposta automatica arrivano nella mia casella di posta elettronica mi decido di organizzare al volo una bella “avventura” tra la Val Seriana e la Val di Scalve.

“La Presolana vista da Azzone”

Un giro veloce sui più autorevoli siti web dedicati alla meteorologia, il cielo sereno e le alte temperature mi danno il via libera per partire e pedalare lungo la Ciclabile della Valle Seriana. Il tempo di arrivare a casa dal lavoro preparare una delle due borse che solitamente uso per i miei giri in bici e butto al suo interno lo stretto necessario:

  • kit igiene personale composto da spazzolino, dentifricio e mezza saponetta:
  • fornello ad alcool;
  • 0,30 cl di alcool infiammabile;
  • kit gavetta con posate, bicchiere, pentola antiaderente;
  • busta riso liofilizzato per la cena;
  • frutta secca;
  • caramelle gommose;
  • sacco a pelo;
  • cuscino gonfiabile;
  • salvietta microfibra;
  • ricambio intimo;
  • 2 paia di calzini;
  • un completo da ciclista di ricambio;
  • piumini smanicato;
  • antivento;
  • manica termica manica lunga;
  • luce frontale.

Sono da poco passate le 18,15 quando inizio a pedalare lasciando l’abitato di Ghisalba in direzione Seriate dove in poco più mezz’ora arrivo nei pressi del centro cittadino.

Pochi chilometri ancora di strade secondare mi conducono nei pressi della ciclabile del Fiume Serio che a dire il vero avrei potuto percorrere dal chilometro zero ma per guadagnare tempo e pedalare il più possibile con luce naturale ho preferito seguire le strade di campagna che in tempi più brevi mi han permesso di arrivare comunque sulla ciclabile della Val Seriana.

“L’ingresso nella ciclabile a Villa di Serio”

Dopo circa un’ora di pedalata mi trovo nel bel mezzo della pista ciclabile più trafficata della Bergamasca per la precisione nei pressi del comune di Albino, procedo senza sosta fino ad attraversare gli abitati di Cene costeggiando la prima la sponda destra e poi la sinistra fin quando in prossimità di Fiorano al Serio, a causa di un ponte ciclopedonale non agibile son costretto ad attraversare l’abitato di Vertosa per ricollegarmi alla ciclabile nei pressi di Colzate.

Qui un lungo e piacevole tratto scorrevole di pista ciclabile mi conduce in poco tempo nei pressi di Ponte Nossa, seguo le indicazioni per Clusone percorrendo la strada che costeggia la Valle Flex e per leggera pendenza guadagno quota fino ai 560 mslm di Fiorine, piccolo centro abitato nei pressi di Clusone.

“Pesca Pesca Pescatore! Ponte Nossa”

Mantengo la destra seguendo le indicazioni di Clusone, abbandonando così il tratto della Ciclabile della Val Seriana che conduce a tutti gli effetti a Valbondione costeggiando il Fiume Serio, e mi immetto in quello che per i primi chilometri pare essere un grande altipiano. Attraverso quindi gli abitati di Clusone, Rovetta, Fino del Monte sempre seguendo le indicazioni e dove possibile pedalando in sicurezza sulla pista ciclabile per poi immettermi sulla strada Provinciale della Valle Seriana che conduce verso il Passo della Presolana.

Dieci chilometri di salita che mi catapultano ai piedi della Regina delle Orobie, la Presolana, con il sole ormai quasi totalmente nascosto dalle montagne dopo aver superato gli abitati di Castione della Presolana, Bratto e Dorga affronto i tornanti che mi portano al Passo.

“Meglio telaio in legno o in Acciaio?”

Il tempo di recuperare le energie, riempire le borracce, mangiucchiare qualcosa e infilarmi l’antivento e mi lascio trasportare verso valle, nel cuore della Val di Scalve. Dopo circa 65 chilometri percorsi si inizia a far riposare le gambe in quella che è una discesa divertente e mai noiosa, ricca di curve e tornanti. Il doverla affrontare con il buio totale e la sola luce del faro anteriore mi isola totalmente dal mondo oscuro fatto di montagne e boschi era quello che mi aspettavo e cercavo da questa pedalata.

“Hai paura del Buio? Selvaggia Val di Scalve!”

Tra un tornante e l’altro c’è modo di individuare anche l’obiettivo di questa prima parte di escursione, in lontananza illuminato dalle abitazioni si può immaginare di vedere il centro di Schilpario dove conto di arrivare prima delle 23. Nel frattempo il cielo si copre di nuvole minacciose, arrivo alla fine della discesa nei pressi di Dezzo di Scalve e valuto se tornare subito verso il lago d’Iseo passando per la Via Mala o procedere in salita verso Schilpario.

Senza tenda e senza un vero riparo decido comunque di “rischiare” e continuare a pedalare per scoprire la Val di Scalve. Supero alcune piccole frazioni fino ad arrivare all’ingresso dell’abitato di Barzesto dove un parco pubblico mi attende invitandomi a fermarmi. La location ideale per concludere questo primo tratto di pedalata.

“La cena è quasi pronta!”

Un verdissimo prato all’interno di un parco recintato con tutti i “confort”. Tavolo da pic nic, fontanella con acqua fresca, grandi alberi che riparano dalla luce dei lampioni… non ci penso due volte e decido di dormire lì.

Sono le 22,30 quando accendo il fornello ad alcool e inizio a preparami la cena; nel frattempo posiziono il sacco a pelo ai piedi dell’albero più grande e poco prima della mezzanotte sono già al suo interno per una notte sotto le stelle!

La notte è trascorsa bene anche se un pò freschina per via dell’umidità, mi risveglio con il primi raggi del sole e dopo aver riorganizzato la borsa e non aver lasciato nessuna traccia della mia presenza torno in sella per raggiungere il primo bar nel centro di Schilpario.

“Buongiorno Val di Scalve”

Colazione del turista, cappuccino, cornetto alla marmellata e L’Eco di Bergamo. Qualche parola con i locals e su consiglio del barista decido di discendere verso Darfo Boario passando però dagli abitati di Pradella e Azzone andando così a scoprire la sponda opposta della valle percorsa la notte prima.

Attraverso strade di montagna poco trafficate mi congiungo quindi nuovamente a Dezzo di Scalve dove seguendo le indicazioni per Lovere si ripercorre per alcuni tratti la ciclabile della Via Mala.

Purtroppo, i continui smottamenti e la necessità di manutenzione straordinaria, mi obbligano a percorre molti chilometri sulla strada principale.

“Via Mala, Missione Avventura!”

In ogni caso molto spettacolare e caratteristica, una strada disegnata inseguendo il grande Canyon Naturale  scavato dal Fiume Dezzo; in alcuni tratti in prossimità delle gallerie c’è la possibilità di percorrere la vecchia Via Mala, a voi il rischio in quanto potreste trovarvi sulla strada smottamenti importanti, piante abbattute e rovi ovunque che in certi casi potrebbero farvi passare la voglia di esplorazione ed avventura.


Grazie alla mia curiosità mi procuro escoriazioni e tagli su gambe e braccia per via delle spine dei rovi, mi accerto che alcuni passaggi siano praticabili percorrendoli prima a piedi per poi affrontandoli con la bici a seguito, un consiglio tenete la bici lato “precipizio” che se per qualsiasi ragione il peso della stessa e delle borse dovesse farvi perdere l’equilibrio sarà la bici a volare nel Fiume Dezzo e non voi…

“Raccontato così sembra una cosa esagerata ma le foto credo che possano farvi capire meglio la condizione di alcuni tratti”

Superate queste difficoltà avrete lasciato alle spalle la Val di Scalve e per vie migliori si raggiunge l’abitato di Angolo Terme e poi di Darfo Boario. Qui si torna alla “normalità” con tratti di strade trafficate che conducono o in Val Camonica o sulle sponde del lago d’Iseo. Procedo seguendo le indicazioni per Lovere dove per mezzo di alcuni tratti ciclabili attraverso Rogno e Costa Volpino fino ad arrivare nel centro abitato della cittadina lacustre posta a nord del lago.

“Caduta Massi, tratto caratteristico della Via Mala”

Costeggiando il lago sulla sponda bergamasca mi accingo ad avvicinarmi sempre più verso casa e grazie agli innumerevoli gruppi di ciclisti riesco a guadagnare chilometri in modo facile mettendomi in scia, un pò stupidi dei miei 36/37 km/orari con tanto di borsa tengo il ritmo restando a chiusura del gruppo fin quando capisco che posso restare al loro passo e saluto ringraziando quando ormai sono nei pressi di Predore.

“Lo chiamavano ol cicia rode!”

La mattina inizia a farsi molto calda, sono da poco passate le 10,30 e il termometro invita a fare un tuffo nel lago, evito consapevole del fatto che poi ripartire sarebbe quasi impossibile e con qualche ultimo sforzo raggiungo la gelateria Oasi di Credaro per una meritata pausa.

Ormai mancano poco meno di 20 chilometri al rientro a casa, con l’energie del gelato appena gustato affronto gli ultimi leggeri strappi in salita che mi conducono a Grumello del Monte e per strade secondarie raggiungo Bolgare e Calcinate per poi giungere a casa poco dopo l’ora di pranzo!

Così si si conclude questa mia esperienza in sella tra Val Seriana e Val di Scalve, un itinerario da circa 165km che i più preparati e temerari possono anche affrontare in “soluzione unica”; io ho preferito fare due “rate” visto il poco allenamento nelle gambe.

Vi lascio con il dettaglio della pedalata sopra descritta con tanto di cartina interattiva e traccia GPS che puoi scaricare per ridisegnare il tuo giro in base al tuo punto di partenza preferito!

Scopri altri itinerari da fare in Bici nei pressi di Bergamo e Provincia, clicca sul link per accedere alla sezione dedicata all’escursioni in Bici Gravel

 



Questo post è stato modificato 1 Gennaio 2020 20:12