Monte Redondo, periplo e vetta con escursione ad anello

Conosci il Monte Redondo? Vieni a scoprire in questo itinerario

Snobbato da molti, amato da pochi. Questa è la verità dei fatti.

Monte Redondo, itinerario impegnativo per viste a 36o gradi

Andare in montagna comporta sacrifici, fatica e determinazione. Se vuoi scoprire il Monto Redondo seguendo le orme di questo itinerario ti consiglio di aver messo nello zaino una buona dose dei tre “ingredienti” elencati poco fa.

Un percorso di circa 19 km con oltre 1400 metri di dislivello che vi porterà a camminare lungo il periplo del Monte Redondo per poi giungere in vetta dove potrete ammirare l’alta Val Seriana.

Da questo altipiano si diramano una serie di sentieri che permettono di dar vita ad itinerari veramente interessanti sia per aspetti culturali, ambientalistici e panoramici… ma andiamo con ordine.

Si parte da Piazzolo piccola frazione di Ardesio

Ardesio è uno dei paesi della media Val Seriana che si compone di un numero di frazioni e borgate non indifferenti, conoscerle tutti è da vero “esploratore” ecco che se si accenna della località Piazzolo qualcuno potrebbe rimanere spiazzato.

Nessun problema, il punto di partenza si raggiunge attraversando l’abitato di Ardesio e seguendo le indicazioni per le miniere e Piazzolo, si passa in alcune viuzze e poi la strada subito sale in salita dove con un paio di tornanti si giunge nei pressi della Cascata del torrente Rino. Ci saranno si e no 4/5 posti auto quindi chi prima arriva meglio “parcheggia”.

Escursione ad anello per il Monte Redondo

L’itinerario ha proprio inizio dal parcheggio a quota di circa 750 mslm, non potete sbagliare un sentiero vi porterà in pochi minuti in località Botto Alto dove la chiesa di Santa Lucia padroneggia il piccolo borgo dove si gode di una vista bellissima sull’abitato di Ardesio.

Qui troverete una fonte d’acqua, aggirate le case e continuate lungo il sentiero ben visibile che si inoltra nel bosco, si inizia a salire abbastanza velocemente con tratti ripidi dove alcuni alberi caduti dal maltempo rendono ancora più divertente e avventuroso questo primo inizio di itinerario.

Vi troverete quindi ad una quota di circa 1050 metri, alla vostra sinistra la Val Seriana e alla vostra destra il versante Ovest del Monte Redondo.

Verso la Valle dei Molini e Boario

Ora l’escursione lascia un poco di respiro, si mantiene per qualche chilometro la quota di 1100/1150 mslm e si cammina immersi nel bosco dove a tratti la vegetazione si apre per offrire ampie vedute su Valcanale e il Monte Secco.

Arriverete nei pressi di un gigante masso, continuate senza alcun timore lungo il sentiero, passerete un tracco con protezioni e cavo passamano (non fate troppo affidamento) fino poi  giungere nei pressi di Boario (avrete percorso i primi 4km di itinerario).

Non fatevi trarre in inganno, lasciate il sentiero che in breve tempo si congiunge con la strada che porta a Boario e svoltate quindi a destra dove una lunga salita vi condurrà in poco tempo a Spiazzi di Gromo.

Benvenuti nella Valle dei Molini, il sentiero si fa largo e pare quasi una vecchia strada forestale dismessa, oltre un chilometro di rettilineo in salita che attraversa una radura prima di giungere nel parcheggio di alcune villette in quel di Spiazzi di Gromo.

Qui troverete una fontana e vi consiglio di non farvi scappare l’occasione di riempire le vostre borracce.

Da Spiazzi di Gromo risalendo verso Spiazzoli

Si cammina per un centinaio di metri tra villette e seconde case fino a giungere al prato della pineta dove in inverno è situato l’arrivo della piste di sci Costa Gosa. Risalite quindi l’ampio prato fiorito portandovi nei pressi del bosco, entrate e seguitelo.

ATTENZIONE, non mi è chiaro se il sentiero preso sia effettivamente una pista di downhill per MTB, i cartelli di divieto di trekking non erano presenti e in alcuni tratti si notano paraboliche e sponde tipiche di sentieri per MTB, a maggior ragione tenete sempre un occhio vigile onde evitare spiacevoli incontri con Riders e caschi integrali.

Si risale quindi sempre nel bosco per un paio di chilometri fino a giungere alla baita con il tetto a cappello di Alpino (1480 mslm circa)! Benvenuto in località Spiazzoli, seguendo il sentiero a pochi metri troverete una fonte d’acqua, ritornate sui vostri passi e preparatevi a salire nuovamente .

Verso la vetta del Monte Redondo.

Giunti alla baita dovete aggirarla per trovare il sentiero che vi porterà nei pressi dell’arrivo della seggiovia. Qui dimenticatevi del tanto blasonato Rifugio Vodala, tenete la destra e seguite il sentiero che vi condurrà in vetta.

Da 1600 mslm camminerete per un lungo tratto in falso piano, uscirete dal limite del bosco e inizierete a percepire il fatto di camminare su una lunga dorsale che vi porterà sulla terrazza panoramica del Monte Redondo.

Alla vostra sinistra il Monte Corru (1818 mslm), di fronte a vole prati e due strappi che saranno le ultime due difficoltà della giornata. La vetta ancora non si vede solo dopo aver superato i due muri d’erba avrete modo di trovarvi a strapiombo sull’abitato di Gromo che si farà notare dal suo caratteristico castello.

D’obbligo suonare la campana di vetta, fare foto panoramiche e restare a contemplare la vista che vi permetterà di identificare le alte vette Orobiche tra la Val Seriana e Val Brembana.

Si torna verso Baita Vodala per discendere fino ad Ave

A questo punto avrete percorso circa 10 km di itinerario e vi troverete in vetta al Monte Redondo alla quota di 1796 mslm. Ripercorrete i vostri passi fino giungere alla Baita Vodala, qui segnavia CAI indicheranno la direzione di Ave seguendo il sentiero 312.

Ora la discesa vi attende, i primi chilometri su sentiero largo tra pascoli e baite per poi abbassarsi di quota ed entrare nuovamente nella faggeta e percorre il versante Sud Est del massiccio montuoso appena raggiunto.

Tappa obbligatorio nella contrada di Ave, dove ad oggi alcuni caseggiati sono stati recuperati e ristrutturati. Qui ancora si assapora la vita lenta, posta a circa 1100 metri di quota Ave è una contrada con storia e tradizioni secolari dove alcuni abitanti di Ardesio passano giornate estive alla ricerca di pace e tranquillità.

Rientro a Piazzolo, manca poco a concludere il periplo

Dopo aver visitato Ave si torna nei pressi della fontane e si imbocca la strada a tratti cementata e a tratti ciottolata che conduce verso Piazzolo. Ultimi chilometri di fatica prima di giungere all’auto, la strada costeggia per quasi l’intero percorso il torrente Rino.

Quando sarete giunti nei pressi di una curva gomito con fontana e cartelli che indicano il Rifugio Albani voltatevi e vedrete un piccolo sentiero che abbandona la strada e conduce nel cuore di Piazzolo

L’occasione giusta per attraversa il borgo, evitare l’ultimo tratto su asfalto e assaporare quel senso di lentezza e retrò che borghi come questi regalano. Fermatevi qualche istante di più la macchina è solo a pochi passi dalle viuzze del borgo!

Giunti all’auto avrete quindi concluso questo itinerario che di certo vi avrà fatto faticare e nel contempo permesso di scoprire una nuova vetta e nuovi sentieri spesso snobbati e poco “trafficati”.

Scarica la traccia se vuoi avere maggiori dettagli e utilizzala se vuoi seguire con più consapevolezza e precisione quanto scritto in questa mia relazione.

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Itinerario svolto in data:  19 Giugno 2022
Partenza Itinerario:
Piazzolo frazione di Ardesio  (Bg)
Località/Valle: Valseriana
Catena Montuosa: Prealpi Orobie
Quota di partenza: 765 mslm
Dislivello: 1250 metri circa
Sviluppo: 19 Km circa
Punti d’appoggio: Rifugio Vodala
Acqua sul sentiero: Presso Baita Spiazzoli

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Questo post è stato modificato 8 Luglio 2022 22:46